venerdì 26 marzo 2010

Come dedicare una notte alla Rai, boicottandola

E' successo, ce l'hanno fatta. Michele Santoro, insieme al resto del team di Annozero è riuscito ad aggirare la "censura" della RAI spostandosi su altri canali mediatici e di fatto rubandogli più share che mai (si parla del 13%). Insieme a Marco Travaglio, Sandro Ruotolo, Giovanni Floris e un altro lungo elenco di personaggi del mondo del giornalismo e dello spettacolo in generale, ha trasmesso in diretta da un "semplice" palazzetto dello sport, travestito da studio televisivo alle 21 di giovedì 25 marzo la trasmissione RAIPERUNANOTTE.

Non un semplice programma ma una vera e propria manifestazione di massa. Un meeting dell'informazione libera. Una protesta verso chi vuol mettere il bavaglio al giornalismo vero. Una manifestazione di dissenso verso i tentativi del Governo di mettere a tacere i dissidenti. Ma non solo. Raiperunanotte è anche un chiaro esempio della potenza dei media televisivi liberi come come Current TV e della capillarità delle tecnologie in Streaming su Internet, nonché della capacità ormai assodata del "popolo della rete" di organizzare ritrovi in piazza in un battibaleno, raggiungendo numeri importanti anche per semplici proiezioni video.

La trasmissione si è aperta con una sovrapposizione Mussolini-Berlusconi che già faceva intendere dove si volesse andare a parare. Una folla da stadio accoglie i giornalisti, ormai idoli, punti di riferimento per un paese che non ha più un'identità civile. Grande ovazione per i vari Travaglio, Floris, il grande ritorno di Daniele Luttazzi (più esplicito che mai!), l'intervento di Roberto Benigni (roba rara di questi tempi). Peccato per alcune cadute di stile durante la trasmissione (Morgan, assolutamente inutile), ma il punto fondamentale non è questo. L'obiettivo è stato raggiunto.

Ora poniamoci però una domanda. Possibile che in un paese occidentale si debba arrivare a questo? Meravigliarsi di fronte a un programma che dice la verità e, aldilà del gusto personale del pubblico, difende il proprio diritto di comunicare la propria opinione sui temi caldi. Possibile che la gente abbia accolto Michele Santoro come un messia? Non sono i giornalisti a dover fare politica, ma purtroppo è quel che succede. In una società ormai priva di senso critico e civico non sappiamo più da chi farci rappresentare e cerchiamo la salvezza in personaggi dello spettacolo. Questi ultimi sono caricati di una responsabilità che in un paese "normale" non dovrebbero avere.

Eppure le persone giovedì sera ci credevano. Tanto ridevano alle battute dei vari comici, quanto osservavano lo spettacolo con occhi di speranza. Sembravano chiedere:"aiutateci". E' un popolo senza guida, abbandonato dalla sinistra ormai immobile di fronte alla prepotenza di un governo che non ha interesse nel benessere della popolazione. I cittadini cercano un appiglio. Non ci sono partiti, non c'è faziosità. Questa gente non è di sinistra e non è di destra. E' solo stufa e vuole trovare una nuova strada per ricominciare a vivere in una società moderna, libera e senza censura.

E' stato quel che aspettava la gente. Una specie di riunione per fare il punto della situazione di quali siano i ranghi. Si sono evidenziati i ruoli, le idee, gli scopi, i problemi. La gente non aspettava altro che una grande riunione per domandarsi:"ma quanti siamo?!"

La risposta è semplice come la domanda: tanti.

Daniele Faugiana

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